Grazie alla Fondazione Silvana e Bruno, realtà no profit del vicentino, apre oggi ad Arzignano (VI) il primo spazio dedicato ai Malati di Parkinson e alle famiglie, un luogo di incontro per sconfiggere l’isolamento e la depressione, favorire il confronto e la partecipazione ad attività ricreative

Arzignano, 20 febbraio 2016 – Si inaugura oggi ad Arzignano (Vi) il primo Parkinson Cafè d’Italia, uno spazio aperto alla comunità che ha l’obiettivo di coinvolgere i malati di Parkinson del territorio, favorire la socialità, il confronto, il movimento e soprattutto ridurre i casi di isolamento molto frequenti in chi è colpito dalla malattia.

Il Parkinson Cafè nasce per volontà della neonata Fondazione Silvana e Bruno (fondazionesilvanaebruno.it), realtà senza scopo di lucro di recente costituzione, frutto dell’impegno dei coniugi Mastrotto, Silvana e Bruno e delle figlie, che insieme hanno voluto mettere a disposizione la loro esperienza personale con la Malattia di Parkinson per dare un aiuto concreto ai malati del territorio, circa 250 nel bacino dell’Ulss 5 e ben 90 nella sola città di Arzignano.

Il taglio del nastro avverrà oggi alla presenza della Presidente della Fondazione Giovanna Mastrotto, del sindaco di Arzignano Giorgio Gentilin, dell’assessore ai servizi sociali della Regione Veneto, Manuela Lanzarin, di Giovanni Pavesi, direttore generale Ulss 6 di Vicenza e Ulss 5 di Vicenza Ovest area di Arzignano e del dr. Michele Morra, responsabile dell’Unità Operativa Complessa di Neurologia dell’ospedale di Azignano.

Perché un Parkinson Cafè

L’idea del Parkinson Café, che avrà sede presso i locali della Fondazione Silvana e Bruno, in via Arciso Mastrotto ad Arzignano, si ispira alla positiva esperienza anglosassone dove i Parkinson Café sono una realtà attiva ormai da qualche anno. Qui vuole soprattutto essere un modo per accogliere e rispondere in maniera concreta ad un bisogno sentito nell’area dell’ovest Vicentino che conta un numero di malati importante che potranno trarre giovamento dall’esperienza del Café. Sarà, infatti, un luogo aperto di incontro, di condivisone e aggregazione per i malati, le famiglie e tutti coloro che vorranno contribuire e usufruire delle iniziative che saranno inizialmente pianificate grazie alle collaborazioni con professionisti del territorio e all’azione dei volontari: attività motorie prima di tutto, funzionali a favorire la capacità di movimento compromessa dalla malattia e attività ricreative, come la lettura di libri e quotidiani, incontri formativi su tematiche specifiche, per sostenere e facilitare la condivisione e la socialità. Uno spazio, quindi, dove le iniziative e i ritmi di azione rispetteranno i nuovi tempi e le abilità dei malati che qui, con l’aiuto dei volontari e attraverso il confronto positivo con altri che vivono la stessa situazione, potranno reagire alla malattia e ritrovare il piacere di stare insieme, di uscire e in qualche modo di ritrovare se stessi.

Quattro saranno i volontari inizialmente coinvolti in questo primo progetto della Fondazione Silvana e Bruno che, grazie al bagaglio di esperienza in ambito sociale o in comunità, supporteranno l’attività del Parkinson Cafè che sarà aperto, inizialmente, due mezze giornate alla settimana, poi, a partire da marzo, si aggiungeranno le attività motorie con un proprio calendario così come le attività ricreative.

Si tratta di un’iniziativa sostenuta sin dall’inizio dalla dirigenza dell’ULSS 5 e dall’Unità Operativa Complessa di Neurologia nella figura del suo direttore, il dr. Michele Morra e della dr.ssa Tiziana Mesiano che seguono da vicino le problematiche dei parkinsoniani nel territorio e che hanno dato il loro sostegno nel vagliare le varie iniziative che coinvolgeranno i malati.

Perché la Fondazione Silvana e Bruno
Con la recente costituzione della Fondazione Silvana e Bruno si è voluto far confluire l’impegno pluriennale verso la comunità della signora Silvana Mastrotto e della sua famiglia e fare in modo che questo impegno possa continuare concretamente in futuro. Il Parkinson Cafè è il primo dei progetti realizzati dalla Fondazione, cui ne seguiranno altri sempre orientati a favorire il miglioramento delle condizioni di persone disagiate o comunque a dare una risposta concreta ad un bisogno sentito nella comunità.
La volontà della Fondazione è, infatti di supportare, anche attraverso un patrimonio proprio, attività in ambito sociale, a sostegno della disabilità, dell’educazione e della formazione, creando un ambiente positivo anche al coinvolgimento del mondo del volontariato, risorsa fondamentale alla base dell’operatività della struttura.

Per informazioni:
info@fondazionesilvanaebruno.it
www.fondazionesilvanaebruno.it o
www.parkinsoncafè.it

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La Malattia di Parkinson è una malattia neurodegenerativa caratterizzata da un disturbo progressivo e cronico, riguardante principalmente il controllo dei movimenti e l’equilibrio. Si stima che in Italia le persone affette da Parkinson siano circa 230.000; la prevalenza della malattia è pari all’1-2% della popolazione sopra i 60 anni e al 3-5% della popolazione sopra gli 85 anni. L’età media di comparsa dei sintomi è intorno ai 60 anni, ma il 5% dei pazienti può presentare una forma ad esordio precoce, con esordio prima dei 50 anni. La malattia colpisce le persone di sesso maschile con una frequenza superiore di 1,5-2 rispetto alle donne. Il Parkinson interessa alcune aree profonde del cervello, i gangli della base, strutture nervose molto importanti per la corretta esecuzione dei movimenti. (fonte: Ministero della Salute)