I bambini sanno sognare

Una storia per raccontarsi, per raccontare, per far uscire i pensieri  e le emozioni e far parlare i bambini. In questi giorni in cui vediamo stravolta la dimensione di vita di tutti e in cui i più fragili, anche i bambini, possono sentire la necessità di esprimere a parole ciò che stanno vivendo, risulta sicuramente utile il lavoro fatto al doposcuola. 

Ascoltare, disegnare, verbalizzare

Si parte da una storia – racconta l’educatrice Valeria Camuffo –  e da un tema, in questo caso la fiaba di Nelson Mandela “Cos’hanno i bambini che gli adulti non hanno”. E la magia inizia ovvero inizia il delicato lavoro di tessitura delle educatrici che creano il percorso e avvicinano i bambini ad un contatto più intenso che se stessi. Si crea  l’atmosfera, prima favorendo l’ascolto nel cerchio e poi, per alcuni racconti, con musica classica e silenzio per far uscire la creatività e le emozioni di ciascuno in un disegno. Un disegno che “parla” e racconta molto delle singole sensibilità. Spugne, pittura, timbri, ogni tecnica è valida per dare corpo ai pensieri.

Verbalizzare sensazioni che altrimenti non emergerebbero

“Il passo successivo – continua Valeria – è dare voce alle emozioni che emergono dal racconto o interpretare i disegni. Tutto poi si ritrova e si sintetizza in una frase raccolta in un post it. È una modalità per verbalizzare sensazioni che altrimenti non emergerebbero”.

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