Rispetto della routine quotidiana e collaborazione medico-paziente

Questi e altri consigli al partecipato confronto al Parkinson Cafè tenutosi sabato 3 dicembre tra specialisti della malattia e dei disturbi del sonno per un problema che affligge tutti i parkinsoniani.

Perché abbiamo deciso di parlare di disturbi del sonno al Parkinson Cafè? Perché, dicono le statistiche ufficiali, ne soffre dal 40 al 90% dei malati di Parkinson. E lo si è capito sabato mattina nel corso dell’evento “Parkinson e disturbi del sonno: le strategie per un riposo sereno” che abbiamo organizzato certi di toccare un tema molto sentito tra gli ospiti. Ed infatti tutti, ospiti e famigliari hanno risposto con ampia partecipazione e coinvolgimento. La dr.ssa Tiziana Mesiano dell’ULSS5, Responsabile dell’Ambulatorio del Parkinson e il dr. Gianluca Rossato, Responsabile del Centro Multidisciplinare di Medicina del Sonno dell’Ospedale Sacro Cuore di Negrar (VR) e Presidente dell’Associazione InFormaSonno hanno sottolineato le caratteristiche dei disturbi del sonno che sono in grado di influenzare pesantemente la qualità di vita di chi ne soffre.

Parkinson e sonno: il nuovo approccio

Se in passato – ha affermato in apertura la dr.ssa Mesiano – la terapia della Malattia di Parkinson era concentrata nella gestione dei soli disturbi del movimento oggi essa affronta in maniera complessa tutte le problematiche tra le quali quelle dell’umore, del movimento, del sonno. Il soggetto viene quindi trattato nella sua complessità tenendo conto delle varie sfaccettature con cui la malattia può presentarsi ed influire nella vita di tutti i giorni ”.

Disturbi del sonno: come si manifestano?

La strategia principale prevede sempre la collaborazione tra i vari specialisti e il paziente per individuare il cammino ideale da fare insieme – ha sottolineato il dr Rossato – Fondamentale, infatti, è capire che il malato oltre ad avere il Parkinson ha una propria vita con eventuali ulteriori problematiche di salute, una famiglia da gestire, un compagno, una routine sulla quale impostare la strategia di intervento”. Ecco quindi che i vari disturbi, da quelli comportamentali del sonno nella fase REM, spesso violenti e pericolosi verso il compagno o se stessi, al bisogno di urinare spesso, o ancora al disturbo delle gambe senza riposo che impedisce il relax e costringe al movimento; per passare ai cosiddetti disturbi respiratori del sonno dal russamento alle apnee notturne, alle alterazioni del ritmo sonno-veglia e alla sonnolenza diurna, sono tutti campanelli d’allarme da non trascurare. “Innanzitutto – continua il dr Rossato – perché nel caso del parkinsoniano aumentano il rischio di incidenti in auto, di cadute, di richiesta di assistenza da parte del caregiver, rendono difficili le attività quotidiane e influenzano l’efficacia dei farmaci”. Via libera quindi ai consigli e alle buone pratiche di igiene del sonno che rappresentano il primo passo verso una strategia d’intervento che può prevedere anche la terapia farmacologica: massima aderenza alla cosiddetta Routine del sonno in cui sono banditi tablet e cellulari.

“Sapevamo che poteva essere un problema sentito tra i nostri ospiti – afferma Giovanna Mastrotto, Presidente della Fondazione Silvana e Bruno ma oggi ci siamo resi conto di quanto sia positivo dare loro la possibilità di confrontarsi con specialisti per approfondire disturbi, come questi del sonno, che sono ormai parte della malattia di Parkinson”.

sonno-dormire

ROUTINE DEL SONNO…

…per aiutare il corpo nell’ora che precede il coricamento e agevolare l’addormentamento

  1. Coricarsi e alzarsi sempre alla stessa ora
  2. Evitare caffeina dopo le 14
  3. Evitare attività sportiva nelle quattro ore precedenti il sonno
  4. Non bere troppo prima di andare a letto (limitarsi ad una piccola tisana)
  5. Mettere in sicurezza la camera con eventuali cuscini per evitare ferite in caso di caduta
  6. Non utilizzare tablet, cellulare
  7. Limitare la Tv
  8. Leggere non più di 30 minuti