A volte la vita intreccia le sue strade, i percorsi e le passioni e questo ci fa capire quanto importante sia non fermarsi di fronte a nuovi stimoli perché prima o poi potrebbero tornare utili.

 

Bianca tra spazzole e forbici

È quello che è successo a Bianca, ospite del Parkinson Café dal febbraio 2018 che oggi, ad una bellissima età, mette insieme le passioni di una vita per comporre un puzzle che le permette di trascorrere giorni sereni e appaganti, nonostante la malattia.

Una vita spesa tra famiglia, figli, nipoti e un lavoro, quello di parrucchiera, che ha amato e portato avanti fino all’ultimo giorno: la possibilità di stare in mezzo alla gente, di condividere in qualche modo un pezzetto della loro vita è sempre stato apprezzato e le ha consentito di bilanciare le difficoltà che un’impresa artigianale comporta. “Fino all’ultimo ovvero fino alla pensione ai 60 anni ho continuato la mia attività di parrucchiera ad Arzignano che mi ha permesso di conoscere tante persone, ascoltare le loro storie e assorbire un po’ delle loro passioni. Mi è sempre piaciuto ricamare e lavorare a maglia. Ma dove lo trovavo il tempo! Così, non so come, le clienti al posto del giornale e delle riviste spesso preferivano armarsi di uncinetto, ferri e aghi da ricamo e portare avanti i loro lavori manuali”. È così che sotto gli occhi attenti di Bianca si materializzano scarpine per i nuovi nati, ricami da appendere e maglioni per la prossima stagione fredda. E per una persona che ha la creatività nel cuore questa esperienza non poteva che alimentare un’altra passione.

Con la pensione sfogo alle passioni

La sospirata pensione porta quindi a Bianca a dedicarsi al mestiere di nonna a tempo pieno e a dare sfogo ad un altro tipo di manualità, tra ricamo e lavoro a maglia fino a quando le mani iniziano a tremare, fortunatamente non molto e soltanto di recente. Ma quel che basta per farle accantonare ago e filo.

La Malattia di Parkinson fa capolino in casa di Bianca un paio di anni fa, come era successo alla madre. Ma la forza che l’ha contraddistinta nella vita lavorativa non l’abbandona. Continua ad essere autonoma, a volte ricorre al bastone. Ma non si fa fermare. Non dal Parkinson. Anzi la malattia la porta a trovare nuovi passatempi.

Ho sempre amato leggere e ora che non posso più ricamare la lettura è una grande compagnia. Così come le amiche, ormai non più giovani, con le quali condividiamo gioie, incombenze e acciacchi di questa nostra età.  E poi c’è il Parkinson Café due volte a settimana; da quando il dottor Morra me ne ha parlato e sono entrata cerco di non mancare mai. Siamo un gruppo affiatato di signore con il Parkinson seguite dalla bravissima istruttrice Francesca e tra esercizi e chiacchiere la mattinata passa serena“. Anche senza forbici e spazzole tra le mani o ago e filo del ricamo, l’importante è stare tra persone con cui si sta bene,