httpss://youtu.be/I_YgnHkXxIE

OPEN DAY AL PARKINSON CAFE’

A 12 mesi dall’inaugurazione dello spazio dedicato a chi è colpito dalla malattia tante le iniziative, gli eventi e le attività che hanno coinvolto malati di Parkinson, caregiver e la cittadinanza.

Se è vero che la Malattia di Parkinson sovverte prepotentemente la vita di chi ne è colpito e della famiglia, costringendo tutti a ridefinire tempi e modalità di azione è anche vero che laddove il malato accetta di non mettersi in disparte, di non isolarsi e di continuare a condividere la sua esperienza di malattia, i benefici non tardano a farsi sentire.

Ne è la prova la nostra esperienza del Parkinson Cafè che nel breve volgere di un anno è diventato punto di riferimento per molti malati del territorio, occasione per uscire, appuntamento per condividere un’attività o un evento, pretesto per una chiacchierata.

Festeggiamo così il primo anniversario il prossimo 25 marzo. Dalle 16,30 alle 18,30 porte aperte a tutta la cittadinanza per poter conoscere da vicino le tante iniziative che caratterizzano l’attività.

Parkinson cafè: uno spazio che cresce giorno dopo giorno

Siamo partiti avendo ben chiari i numeri dei malati di Parkinson del nostro territorio, 90 ad Arzignano e circa 200 nell’area dell’Alto Vicentino – racconta Giovanna Mastrotto Presidente della Fondazione Silvana e Bruno ideatrice del progetto Parkinson Cafè -. Sentivamo, grazie anche al confronto con gli specialisti dell’Ospedale di Arzignano, quanto potesse essere positivo uno spazio di aggregazione per i malati, dove poter offrire attività pensate appositamente per loro. E se all’inizio c’era un po’ di titubanza oggi siamo decisamente soddisfatti dei numeri. Sono oltre una trentina gli ospiti che settimanalmente frequentano il Cafè, partecipano ai corsi e alle attività proposte periodicamente. Il clima è sempre positivo – continua Giovanna Mastrotto – e questo ci porta a creare sempre nuove opportunità di incontro. Ma il nostro obiettivo è fare in modo che anche altri malati del territorio si uniscano a noi, che superino il disagio di uscire e l’isolamento perché condividendo le esperienze anche la malattia si fa più leggera”.

Numerose sono le iniziative organizzate: dagli incontri conviviali all’attività motoria, dalle presentazioni di libri agli eventi con i medici specialisti, fino all’appuntamento con il Maestro Bepi De Marzi che allieta gli ospiti con i suoi racconti. L’ultima iniziativa inaugurata è stato il ciclo di incontri dedicato ai famigliari “Aiutarsi ad aiutare” e mediati da uno psicoterapeuta. In questo caso l’attenzione si è spostata dal malato al caregiver con l’obiettivo di far emergere strategie di gestione del carico emotivo che possano essere utilizzate poi a casa. “Questo perché – conclude Giovanna Mastrotto – anche un famigliare ha bisogno di sostegno per trovare sufficienti risorse ed energie per aiutare il proprio caro in modo efficace e produttivo”.

SAVE THE DATESabato 25 marzo ore 16,30 – 18,30  –  Ingresso libero